Raniero da Ponza

Un legame profondo e indissolubile, nel suo nome e nella sua vita, unisce frate Raniero e Ponza.
Questo è innegabile, pur nella mancanza di fonti precise che indichino con esattezza  data e luogo della nascita e il nome della sua famiglia.

Si sa con certezza che la sua condizione di monaco lo portò a risiedere temporaneamente in vari fra i molti monasteri, e anche nelle sue molteplici missioni fu certo ospite di sedi monacali nelle quali era abitudie trovare accoglienza, in particolare, per chi vestiva abiti religiosi.

In ogni caso, è però indiscutibile il fatto che Raniero è passato alla Storia come Raniero da Ponza, per due precise e precoci attestazioni.

Così lo qualifica infatti una testimonianza su di lui, scritta quando era ancora in vita, nella quale si narra della sua adesione alla proposta religiosa di Gioacchino da Fiore a Petralata.

Si tratta della Vita beati Joachimis abbatis, risalente al 1205 circa, che afferma:

[A Petralata] venne da lui per primo frate Raniero… Egli venne dai confini del Regno, dall’isola di Ponza, per ascoltare la sapienza del novello Salomone…

Se così non fosse stato, sarebbe stato possibile che un monaco di Ponza (poco nota) venisse aggregato idealmente alla non lontana abbazia di Fossanova, in territorio laziale, ma improbabile che un monaco di Fossanova venisse qualificato come proveniente dall’isola di Ponza.

La seconda fondamentale testimonianza è contenuta in una lettera del 1207, scritta dal Cardinale Ugolino Conti da Segni, futuro papa Gregorio IX, nella quale si rivela la richiesta di Raniero:

Crescendo di giorno in giorno la sua solida coerenza monacale, ottenne di poter tornare nell’isola di Ponza, per poter effondere le sue parole in un ambito più familiare.

La citazione esplicita e completa del suo nome connesso a Ponza comparve per la prima volta nella forma “Rainerius de Pontio” in un manoscritto databile attorno al 1300.

Nella Storia si consolidò così il nome di Raniero da Ponza, come testimoniano le fonti più antiche e attualmente disponibili che parlano di lui.

DI FAMIGLIA ILLUSTRE
Claris ortus natalibus

Ponza, negli anni in cui visse Raniero, stava attraversando un periodo di transizione. Con il tracollo della flotta araba, erano finite le scorrerie saracene e l’isola stava godendo anni di relativa tranquillità.

Esclusa da eventi importanti, non travagliata da assalti e saccheggi, certo non sede di ricchi proprietari terrieri, poteva però ospitare insediamenti di famiglie benestanti e da una di queste nacque probabilmente Raniero.

Ma la Storia, su questo, è reticente.

RANIERO E GIOACCHINO
Il cammino dello spirito

Le fonti rivelano che una grande affinità e una comune esperienza legò Raniero da Ponza con Gioacchino da Fiore, uno dei protagonisti del pensiero religioso e mistico di quei secoli. Li unì una medesima aspirazione ad una spiritualità più autentica e senza compromessi,

La dinamica dei rapporti fra i due monaci può essere letta sulla base delle due aree geografiche che furono la culla della loro vita e della loro testimonianza spirituale, aree fra le quali troneggiava, come cardine del monachesimo locale e universale, l’Abbazia di Montecassino.

CISTERCENSI
Monaco o fugitivus?

Fugitivus

Qualunque fosse stato il loro cammino, vi fu un momento in cui Raniero e Gioacchino si riconobbero e furono riconosciuti come “cistercensi”.

L’Ordine cistercense, con una sua austerità formale e sostanziale, in quegli anni era in rapida ascesa. Esso rendeva reale l’aspirazione di chi ambiva al monachesimo e osservava con perlessità il lento processo di arricchimento materiale e impoverimento spirituale che aveva afflitto prima il mondo dei Benedettini e poi dei Cluniacensi, incorsi in simili problemi di decadenza.

GLI INFINITI ORIZZONTI DELLA CARITÀ
Un legato degno di fiducia

Dalle fonti emergono grandi attese, nei suoi confronti, da parte di Innocenzo III, il papa di quegli anni.
Al Monaco di Ponza non vengono infatti affidate incombenze generiche, occasionali e disgiunte fra loro ma viene conferito un organico intervento territoriale, dal cuore della penisola iberica fino alla Lombardia, in quella fascia geografica in cui stava prendendo piede un movimento ereticale omogeneoe anche atteggiamenti di indisciplina anche da parte di nobilii e monarchi, in una sorta di collettiva indocilità, se non di ammutinamento religioso e politico.

REGNI E TRIBUTI
Il potere: fra denaro e umiltà

La spiritualità profonda e sapiente di Raniero parve al papa capace di gestire  anche il governo degli Stati.

Doti di saggezza, scienza, equilibrio e moderazione del monaco erano apparse evidenti a Innocenzo che cercava chi gestisse la sua visione di centralità della Chiesa di Roma e del papato, non solo nel  campo spirituale ma anche in quello materiale della politica, in tutti i vasti spazi del Cristianesimo  nel continente europeo

LINGUADOCA
L’inquisitore ribelle

Agli occhi del pontefice, Raniero apparve come l’uomo ideale anche nel contrasto dell’eresia e il Sud dell’area francese, la Linguadoca, ne era uno dei crogiuoli più attivi.
L’eresia non era un fenomeno semplice. In essa si mescolavano le intense ricerche di ritorno allo spirito evangelico e la profonda critica verso una Chiesa talvolta deviata.
Nei territori fragili, esposti a queste lusinghe occorreva inviare un uomo colto, che conoscesse a fondo le Scritture, umile e incorrotto, nel quale fosse evidente il messaggio evangelico.

VERBA GLADIUM PORTANT
Lettera ad Arnoldus Amauricus

“… ultimamente ci sono giunte voci sinistre secondo cui l’ottimo spirito cistercense delle origini è stato in qualche modo alterato poiché alcuni stanno già lottando per prevalere e, cercando ciò che è per sé, non ciò che è di Gesù Cristo, sembrano voler abbandonare il loro cammino di rettitudine …
Vi esortiamo attentamente e vi prescriviamo solennemente, poiché, persistendo nel vostro proposito vi protendiate continuamente in avanti, evitando soprattutto l’occasione di scandalo e la materia di dissenso, …”

 

IL SOLE È CADUTO DAL CIELO
La lettera di Ugolino

Raniero da Ponza morì silenziosamente, in una data e in un luogo imprecisati.
Esistono tracce di un cordoglio, fra i suoi confratelli. Esistono sue tracce  in opere posteriori che lo citano,

Ora però, nei giorni immediatamente successivi alla sua morte, si manifesta una voce, di portata ampia e prestigiosa, esterna al mondo monacale, la testimonianza di un uomo che, nei decenni successivi determinerà l’evolvere della Storia. È una voce che si abbandona al sentimento e alla commozione, in memoria di Raniero.