RIBELLE?
Una voce impropria, ma in parte giustificata, qualifica Raniero come ribelle.
Raniero infatti compì atti contrastanti con la volontà di chi intendeva imporgli una disciplina o una serie di ruoli e di incombenze.
- Non si attenne con rigore alla disciplina monacale cistercense, lasciando il chiostro senza le dovute autorizzazioni – e fu accusato di essere “fugitivus”, ovvero un disobbediente e un transfuga.
- Non accettò la porpora cardinalizia, come solitamente veniva assegnata ai legati papali – e non fu certamente per volontà papale.
- Nel corso dei suoi viaggi, improvvisamente, denunciò una presunta malattia che, agli osservatori esterni apparve come un rifiuto del ruolo di inquisitore in Linguadoca.
Il giudizio su presunti eretici che, in fondo, manifestavano un’intensa fede, lacerava il profondo del suo modo di essere.
E diede corpo al suo disagio dichiarandosi infermo.
Alla fine, in altre parole, il desiderio di tornare a Ponza prevalse, nell’animo di Raniero.
Crescendo di giorno in giorno la sua solida coerenza monacale, ottenne di poter tornare nell’isola di Ponza, per poter effondere le sue parole in un ambito più familiare.
Con queste parole, alcuni anni dopo, Ugolino avrebbe riferito cos’era avvenuto nell’animo di Raniero. È una frase che si troverà ripetutamente, nel parlare di Raniero, perché è chiave di volta per la comprensione del come e perché si sia rifiutato di continuare ad inseguire potenti, a perseguire eretici e ad accettare cariche religiose, come il cardinalato, che gli altri legati papali erano soliti storicamente ricevere, come ricompensa duratura della loro fedeltà alla causa della Santa Sede.
Raniero, abbastanza senza clamore, se non quello sollevato dal rammarico papale, iniziò a sottrarsi alla spirale di questo progetto, ribelle, ma non in modo dichiarato né ostentato, pacifico anche nella insubordinazione.
Non sembra che sia stato un immediato ritorno agli eremi di Ponza ma apparirebbe invece come un progressivo riavvicinamento a luoghi e incarichi sempre più vicini alla sua meta ideale.
Continuò ad apparire e a operare come uomo della conciliazione, capace di mediare e di comporre dissidi
