una storia antica
Una serie di circostanze fortuite ha stimolato, anni fa, la ricerca di dati e notizie storiche sulla figura di Raniero da Ponza, un quasi sconosciuto monaco vissuto fra il 1130 e il 1207.
Le fonti raccolte hanno permesso di delineare una personalità avvincente e complessa, pressoché totalmente caduta nell’oblio, chiamata a ricoprire rilevanti ruoli, prima accanto a Gioacchino da Fiore, poi come confessore di papa Innocenzo III, infine come legato pontificio in Spagna, Linguadoca e Lombardia, ovunque portatore di un messaggio di pace.
Emerge una sua affermazione inaspettatamente attuale:
Huiusmodi verba gladium portant
Certe parole portano alla guerra
Induce a riflettere il fatto che, alla sua morte, il Cardinale Ugolino di Segni, futuro Papa Gregorio IX, scrisse una lunga lettera agli abati dei monasteri cistercensi di Fossanova, Casamari e Salem (in Germania), lamentando il loro silenzio su quest’uomo
“pater et dominus frater Rainerius, memoriæ venerandæ“
Raniero, padre e signore, di veneranda memoria,
affermando che con la sua morte
“il sole è caduto dal cielo“.
Ponza, con un nuovo Convegno nel 2026, intende fregiarsi a buon diritto di questa figura, forse dimenticata ma certamente valida, nell’orizzonte contemporaneo dove la Pace appare come un concetto inattuale. Raniero da Ponza può gettare ancor oggi una luce positiva sul mondo odierno.
Sulla base degli approfondimenti condotti si tenne infatti nell’Isola di Ponza, nel 1996, un Convegno dedicato a Raniero, che riunì storici provenienti da università e centri di ricerca italiani ed europei.
Si restituì alla conoscenza di tutti la sua figura, riproponendo il suo messaggio e stimolando linee di ricerca.
Ora, dopo trent’anni, ci si può porre alcune domande:
il pensiero di Raniero è ancora attuale?
In un mondo oggi attraversato da violenze e intolleranze il suo messaggio può essere riproposto?